La mia sui caschi, carrelli e le long-tail
(esperienza personale)

La mia sui caschi, carrelli e le long-tail.
(esperienza personale)

Come una mamma-ciclista, mi capita spesso (e sono più sensibile sull’argomento) di vedere i genitori in strada con i propri pargoli in situazioni più o meno pericolose o scomode (e quindi pericolose).
Un po’ di rischio ci accompagna sempre nella nostra vita, ma non esporsi troppo e sopratutto non esporre i nostri figli, credo che sia uno degli obiettivi principali di un genitore.

Tempo fa io e la mia famiglia abbiamo fatto la scelta verso la TAGA BIKE, in quanto stabile e manovrabile, per il trasporto di nostro figlio. Nonostante il fatto che siamo una famiglia-ciclista che va in bici ogni giorno, o forse proprio per questo motivo, perché le cose capitano persino ai più esperti, ne io ne mio marito, ce la sentivamo di trasportare il nostro primogenito nella bicicletta a due ruote.

A questo punto ci siamo documentati e abbiamo visto diverse soluzioni, dai carelli alle numerose family bike e cargo bike.
Noi abbiamo scelto la TAGA BIKE per una serie di motivi, spiegati anche quà.
Tuttavia non posso che notare diverse situazioni per strada.

Bambini senza casco. Uso la TAGA ormai da più di due anni. Mai una situazione potenzialmente pericolosa. Tuttavia non esco mai senza mettere il casco a mio figlio perché facciamo dei tratti sulla strada! Sinceramente mi dovrei abituare a metterlo anch’io. Non posso far a meno di notare le persone in bicicletta (bravi!) ma purtroppo senza alcun casco che trasportare 1 o addirittura 2 bimbi (non è consentito dal codice stradale, leggete quà)!

Gli vedo spesso barcollare in partenza o durante le svolte; persino una mia conoscente che era già caduta in precedenza (per fortuna senza conseguenze gravi per la bambina) la ritrovo a perdere l’equilibrio in curva, rischiando di finire sotto la macchina e cosa?! tutt’ora senza casco, gliela regalo, va!

long tail o cosa? Prima di scoprire l’esistenza della TAGA, abbiamo valutato eventuali carrelli da attaccare alla bicicletta, ma li abbiamo anche scartati da subito e prima ancora di scoprire la nostra Taghina.

Perché si, dietro e in basso, sopratutto in strada, e poi quando devi girare o attraversare la strada diventa proprio una cosa inaccettabile. Per noi (opinione personale). Mi è capitato di fare un pezzo di strada in TAGA accanto ad una mamma in bici con il carrello, il confronto diretto ha confermato tutte le mie eventuali preoccupazioni. Il caso ha voluto che abbiamo fatto a fianco 3 tratti diversi, prima di lasciarla parecchio indietro:

Strada e attraversamento della strada principale. Già mi prende male vedere i bimbi in dietro e in basso attaccati alla bicicletta a 2 ruote. La cosa positiva è che almeno, a differenza del seggiolino sulla bici a due ruote, il carrello rimane in piedi e quindi non c’è il rischio che cade. La bandiera segnala alle macchine, che c’è qualcosa oltre al ciclista. A me è venuto istintivo di accarezzare mio figlio, seduto comodamente tra le mie braccia e pensare, grazie al Dio, ho la Taghina. Non so come ha fatto poi di attraversare la strada in un punto molto trafficato.
O l’ho rimosso oppure ero troppo concentrata sul traffico, per quanto la TAGA offre un’ottima visione, migliore persino di quando stai in piedi, è sempre meglio stare molto attenti durante l’attraversamento.

Blocchi per le biciclette prima di imboccare una pista ciclabile. Passando tranquillamente i blocchi, mi sono guardata indietro per vedere cosa si fa nel caso del carrello. Niente, si scende e si fa un po’ di manovre per farlo passare. Ero curiosa se si doveva addirittura staccare il carrello per passare. No, per fortuna non si è dovuti arrivare a questo.

Discesa e successiva salita. Non l’ho vista in discesa, infatti ero curiosa, ma ero cmq impegnata di non prendere troppa velocità da un lato, e di condividere l’evidente entusiasmo di mio figlio, che era più importante di un confronto. Tuttavia sono curiosa di vedere come si fa in discesa, il carrello mica ha dei freni!
Nel compenso dopo aver fatto la salita in modo sbrigativo, mi sono fermata dalla curiosità di vedere come si fa, e quindi lo so: si fa a piedi spingendo. Forse con il motore andrebbe cmq meglio. Io ero senza.

Ah, ecco, perché mai le long tail?! Ultimamente ne sento di queste long tail, sarà la moda del recente momento come le shuttle bike (avete presente?!) della stagione scorsa e mi domando come allora, ma perché?!
Di nuovo, la mia opinione personale da una profana che non ha mai provato, in questo caso, ne l’una ne l’altra e giudica solo nel vedere e pensare: vuoi andare in bici, vai in bici, vuoi girare nel mare c’è una vasta scelta, anche ecosostenibile come il pedalò.

O forse no. Posso capire per il trasporto del carico lì dove non hai molto spazio, forse le long tail potrebbero anche essere un’alternativa alle altre cargo bike le quali effettivamente sono più ingombranti in larghezza. Ma per il trasporto di bambini!… A 2 ruote e più lunga, sarà ancora più difficile da guidare, e poi, quello che risparmia in larghezza, riprende in lunghezza, arrivando addirittura ad essere illegale se supera i 3 metri di lunghezza. E poi dubito (da verificare) che passi nei blocchi per le piste.

Tornando alla questione di ingombro della bicicletta e precisando che il codice stradale limita le dimensioni a non eccedere i 1,30 metri di larghezza x 3 metri di lunghezza e per 2,2 metri di altezza, c’è da dire che il manubrio di una bicicletta oscilla dai 63 cm (uuultra slim) ai 78 cm, ciò influisce sull’ingombro. La mia Taghina è larga 73 cm (73x165x102h), mentre la nuova TAGA Family bike è di 78 x 193 x 114h.

Quindi è tutt’altro tranne che ingombrante!

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